Da Portogruaro alla Brussa (Caorle) – impressioni

Portatevi un binocolo!

Questo è l’imperativo per questa passeggiata in bicicletta.

Infatti in questa zona semipaludosa, (meta della nostra gita) che circonda l’isola chiamata Brussa (o anche Valle Vecchia), l’iterazione tra acqua salmastra proveniente dal mare e quella dolce, proveniente prevalentemente dal fiume Lemene, forma un territorio ideale per la proliferazione di una ricca fauna, specialmente uccelli, tra cui l’Oca granaiola e l’Oca lombardella: specie ornitologiche migratrici.

E’ un’isola del litorale adriatico, compresa tra le spiagge di Caorle, di cui è frazione, e Bibione. È formata da 4km di spiaggia sabbiosa fronte mare unita ad una zona agricola di recente bonifica (anni ’60) separate da una fitta pineta.Il nome Brussa deriva da una base latina ricostruita “bruscia”, che significa pruno o pruneto.

Non possiamo non ricordare che  Ernest Hemingway ha trascorso alcuni periodi della propria vita in questi luoghi riportando nel suo libro “Di là dal fiume e tra gli alberi” 1948 le seguenti parole:”un autunno di giornate splendide, di brevissime piogge che lasciano il cielo più terso di prima e accendono di arcobaleno il collo e la testa dei germani reali e dei codoni che si alzano all’improvviso dai canneti verso spazi che sembrano eterni. I silenzi sono dolcissimi. I rumori sono quelli di un cefalo che qua e là guizza a mezz’aria e ricade nell’acqua, del fruscio delle foglie appena mosse dal vento, del richiamo degli uccelli migratori che arrivano dopo un lungo viaggio dai Paesi dell’Est e scendono con larghe volute sulla laguna di Caorle rimasta antica nei suoi umori e nel sapore della vita.”(E.Hemingway, Di là dal fiume e tra gli alberi, 1948).

Insomma campagna e laguna e spazi immensi che uniti alla visita di città storiche come Portogruaro o Concordia appagano qualunque sforzo fisico compiuto per arrivarci.

Buona passeggiata a tutti.